Procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università degli Studi di Napoli - Settore scientifico disciplinare IUS/07 - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (IV Serie Speciale) n. 2 del 09/01/04
La Commissione giudicatrice
nominata per la valutazione comparativa riportata in epigrafe, nominata con
decreto rettorale pubblicato sulla G.U. della Repubblica Italiana – IV^ Serie
Speciale – n. 38 del 14/05/04, così composta:
-
prof. Paolo
Tosi
-
prof. Raffaele
De Luca Tamajo
-
prof. Pasquale
Sandulli
-
prof. Maurizio
Ricci
-
prof. Marina
Brollo
si è
riunita il giorno 19/10/04 alle ore 10.30 per via
telematica.
La
Commissione ha proceduto alla nomina del Presidente nella persona del prof.
Paolo Tosi e del Segretario nella persona del prof. Marina
Brollo.
La
Commissione ha preso atto, preliminarmente, che è decorso il termine di trenta
giorni, decorrente dalla data di pubblicazione del decreto di nomina, riservato
alla presentazione di istanze di ricusazioni, e non essendo pervenuta alcuna
comunicazione al riguardo da parte dell’Amministrazione, la seduta può svolgersi
regolarmente.
Ciascun
Commissario ha dichiarato di non avere relazioni di parentela ed affinità entro
il 4° grado incluso con gli altri Commissari.
La
Commissione ha preso atto che il termine per la conclusione della procedura è
fissato in sei mesi dalla pubblicazione del decreto di
nomina.
La
procedura prevede la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni presentate; i
candidati che non rivestono la qualifica di professore associato sosterranno una
prova didattica che concorrerà alla valutazione
complessiva.
La
valutazione dei titoli e delle pubblicazioni avverrà mediante la formulazione,
per ciascun candidato, di un giudizio individuale da parte dei singoli
commissari e, subito dopo l’esame di ciascun candidato, di uno collegiale
espresso dall’intera Commissione.
Per i
candidati chiamati a sostenere la prova didattica, il giudizio collegiale già
formulato in sede di valutazione dei titoli verrà integrato con il giudizio
collegiale espresso in sede di prova didattica, dando luogo a un giudizio
complessivo.
La
Commissione ha stabilito che la prova didattica consisterà in una lezione da
svolgersi su un tema assegnato con 24 ore di anticipo con le seguenti
modalità:
-
i
candidati che non rivestono la qualifica di professore associato verranno
convocati e la Commissione predisporrà, per ciascuno di essi, cinque temi,
racchiusi in altrettante buste prive di segni di
identificazione;
-
il
candidato estrarrà a sorte tre buste, dopo di che si darà lettura dei temi in
esse contenuti;
-
il
candidato sceglierà, subito dopo l’estrazione, il tema della lezione fra i temi
estratti;
-
la
lezione si terrà il giorno successivo, a distanza di 24 ore dalla scelta
effettuata.
I
giudizi collegiali (per i candidati che non erano tenuti a sostenere la prova
didattica) e i giudizi complessivi (per i restanti candidati) verranno
sottoposti a valutazione comparativa, al termine della quale, con deliberazione
assunta a maggioranza dei componenti, la Commissione dichiarerà
inequivocabilmente i nominativi di non più di due idonei.
La
Commissione ha provveduto quindi a individuare i criteri di massima in base ai
quali procedere alla valutazione comparativa, di seguito riportati, dando
disposizioni per l’immediata pubblicizzazione:
Criteri di valutazione del curriculum complessivo del candidato e delle pubblicazioni scientifiche:
Per
valutare il curriculum complessivo del candidato e le pubblicazioni
scientifiche, la Commissione tiene in considerazione i seguenti
criteri:
a)
originalità
e innovatività della produzione scientifica e rigore
metodologico;
b)
apporto
individuale del candidato, analiticamente determinato nei lavori in
collaborazione;
c)
congruenza
dell’attività del candidato con le discipline ricomprese nel settore
scientifico-disciplinare per il quale è bandita la procedura ovvero con
tematiche interdisciplinari che le comprendano;
d)
rilevanza
scientifica della collocazione editoriale delle pubblicazioni e loro diffusione
all’interno della comunità scientifica;
e)
continuità
temporale della produzione scientifica, anche in relazione alla evoluzione delle
conoscenze nello specifico settore
scientifico-disciplinare.
Ai fini
della valutazione, la Commissione farà ricorso, ove possibile, a parametri
riconosciuti in ambito scientifico internazionale.
Costituiscono,
in ogni caso, titoli da valutare specificamente nelle valutazioni
comparative:
a)
l’attività
didattica svolta;
b)
i
servizi prestati negli Atenei e negli Enti di ricerca italiani e
stranieri;
c)
l’attività
di ricerca, comunque svolta, presso soggetti pubblici e privati, italiani e
stranieri;
d)
i titoli
di dottore di ricerca e la fruizione di borse di studio finalizzate ad attività
di ricerca;
e)
il
servizio prestato in periodi di distacco presso i soggetti di cui all’art.3,
comma 2, del D.L.vo n.297 del 27.07.1999;
f)
l’organizzazione,
direzione e coordinamento dei gruppi di ricerca;
g)
il
coordinamento di iniziative in campo didattico e scientifico svolte in ambito
nazionale ed internazionale.
La
tipologia di impegno scientifico e didattico indicata nel bando non costituisce
elemento di valutazione del candidato.
I lavori
in collaborazione saranno valutati solo se emerge con chiarezza la parte
attribuibile in via esclusiva al candidato.
Per
tutto quanto non previsto si rinvia al Decreto rettorale di bando della
procedura n.4546 del 24/12/2003 nonché al Regolamento contenuto nel DPR n.117
del 23/03/2000.
Criteri di valutazione della prova
didattica:
Saranno
valutate la conoscenza del tema, la coerenza con la traccia, la capacità
espositiva, la capacità di sintesi.
Presa
visione dell’elenco dei candidati, consegnato alla Commissione dal responsabile
amministrativo nominato per la procedura, ciascun Commissario ha
dichiarato con la sottoscrizione del presente verbale di non
avere relazioni di parentela o affinità fino al 4^ grado incluso con i candidati
e che non sussistono cause di astensione di cui all'art. 51 c.p.c..
Risultano
n. 7 candidati partecipanti alla procedura, 1 dei quali non riveste la qualifica
di professore associato:
Giovanni
Arrigo; Pasquale Roberto Chieco; Fulvio Corso; Luigi Fiorillo; Raffaele Foglia
(non professore associato); Antonello Zoppoli.
La
Commissione giudicatrice si è nuovamente riunita, presente al completo, il
giorno 8 novembre 2004 alle ore 13.45 presso la Facoltà di Giurisprudenza della
Seconda Università degli Studi di Napoli.
La Commissione ha preso
preliminarmente atto che il Magnifico Rettore con D.R. 3858 del
27
ottobre 2004 ha concesso la
proroga fino al 16 marzo 2005 per la conclusione dei
lavori.
La Commissione ha preso poi atto che sono
pervenute le rinunce dei candidati Pasquale Roberto Chieco e Antonello Zoppoli.
La Commissione ha quindi proceduto all’apertura dei plichi inviati dagli altri 5
candidati verificando anzitutto, ai sensi del comma 2 dell’art. 6 del bando, il
rispetto del numero massimo di pubblicazioni scientifiche stabilito a pena di
esclusione dall’art. 2 per la disciplina del diritto del lavoro. La Commissione
quindi, constatato che uno dei candidati, il dott. Raffaele Foglia ha allegato
alla domanda un numero di pubblicazioni (13) superiore a quello (10) previsto,
ha deliberato di trasmettere al Magnifico Rettore il verbale della riunione
proponendogli di adottare il provvedimento di esclusione dalla procedura
dell’anzidetto dott. Raffaele Foglia.
La Commissione giudicatrice si è nuovamente
riunita, presente al completo, il giorno 13.01.2005 alle ore 14.00 presso un
ufficio del Rettorato della Seconda Università di Napoli.
La Commissione ha preso preliminarmente
atto che il Magnifico Rettore con raccomandata 47922 del 20 dicembre 2004 ha
comunicato di avere escluso dalla partecipazione alla procedura il Dr. Raffaele
Foglia, con D.R. 4416 del 17 dicembre 2004.
La Commissione ha preso atto che sono
pervenute le rinunce dei candidati Giovanni Arrigo e Carlo
Pisani.
La Commissione ha quindi
proceduto ad accertare la corrispondenza della documentazione prodotta dai due
candidati rimasti, Fulvio Corso e Luigi Fiorillo, entrambi professori associati
confermati, unitamente all’istanza di partecipazione, trasmessa
dall’Amministrazione alla Commissione stessa con i relativi elenchi di
documenti, titoli e pubblicazioni presentati.
I Commissari hanno esaminato
la documentazione prodotta dai due candidati residui, documentazione
individualmente preconosciuta, e all’esito dell’esame ognuno dei Commissari ha
espresso su ciascun candidato il proprio giudizio individuale e la Commissione
il proprio giudizio collegiale (allegati 1 e 2).
A questo punto la
Commissione, dopo approfondita discussione finale sulla base dei giudizi
collegiali formulati, ha proceduto alla votazione secondo l’ordine alfabetico
dei candidati, con il seguente risultato:
candidato Prof. Fulvio
Corso: voti favorevoli
5
candidato Prof. Luigi
Fiorillo: voti favorevoli
3
La
Commissione, ai sensi di quanto previsto dall’art. 4, comma 13, del D.P.R. n.
117/2000 e dall’art. 2, lettera f, della legge n. 210/98, ha individuato gli
idonei nella valutazione comparativa a n. 1 posto di professore ordinario per il
settore scientifico disciplinare IUS/07 presso la Facoltà di Giurisprudenza
della Seconda Università di Napoli, di cui alla Gazzetta
Ufficiale della
Repubblica Italiana n. 2 del 09/01/04, nelle persone dei
proff.:
- Fulvio
Corso
Allo scopo di consentire gli adempimenti previsti dall’art. 4, ultimo comma, del D.P.R. n. 390/98, per ciascuno dei candidati che hanno partecipato alla comparazione finale è stata predisposta una scheda riportante i giudizi individuali e collegiali, allegata alla presente relazione:
candidato
Fulvio Corso: allegato n. 1
candidato
Luigi Fiorillo: allegato n. 2
Il Presidente, dato atto di quanto sopra, ha invitato la Commissione a redigere collegialmente questa relazione finale e a controllare i verbali e gli allegati cui si fa riferimento.
Il
Segretario procederà alla consegna, al responsabile amministrativo della
procedura, di tutto il materiale relativo ai lavori
svolti:
-
verbali
delle sedute, in duplice copia, una
delle quali completa di allegati;
-
relazione
riassuntiva, in duplice copia,
ciascuna delle quali completa dei giudizi individuali e collegiali espressi nei
confronti dei candidati sottoposti alla comparazione
finale;
-
documentazione
prodotta dai candidati;
-
supporto
informatico (floppy
disk) contenente la sola relazione riassuntiva e le schede individuali dei
candidati che hanno concluso la procedura.
Infine
questa relazione finale è stata riletta dal Presidente ed approvata senza
riserva alcuna dai Commissari che la sottoscrivono, alle ore 19,00 del giorno
13.01.05.
La
Commissione:
f.to
prof. Paolo Tosi
f.to
prof. Raffaele De Luca Tamajo
f.to
prof. Pasquale Sandulli
f.to
prof. Maurizio Ricci
f.to
prof. Marina Brollo
Procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università degli Studi di Napoli - Settore scientifico disciplinare IUS/07 - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (IV Serie Speciale) n. 2 del 09/01/04
Candidato Fulvio Corso (professore
associato)
Giudizio del Prof. Marina
Brollo
Il candidato Fulvio Corso, nato a Napoli nel
1953, laureato in Giurisprudenza nel 1975 nell’Università degli studi di Napoli
con votazione 110/110 e lode; ha conseguito, nel 1980, il diploma di
perfezionamento in diritto sindacale e del lavoro presso l’Università degli
studi di Roma con il massimo dei voti; è stato borsista dal 1977 al 1980 presso
l’Università degli studi di Salerno; è stato ricercatore universitario dal 1980
al 1984 presso la Facoltà di Economia e commercio dell’Università degli studi
Salerno e successivamente, con la stessa qualifica, presso l’Università di
Napoli ‘Federico II’; dal 1992 ha preso servizio quale professore associato
presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Messina, dal 1994 è stato
trasferito presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di
Napoli ‘Federico II’, dal 1995 è confermato nel ruolo di professore associato
(con impegno a tempo pieno) e titolare dei corsi di Diritto del lavoro e di
Diritto comparato del lavoro presso la Seconda Università degli studi di Napoli.
Ha svolto inoltre attività didattica per gli insegnamenti di Diritto della
sicurezza sociale e di Legislazione sociale.
E’
coordinatore di un corso di Dottorato di ricerca in tema di contratti di lavoro.
E’ responsabile scientifico dell’unità di ricerca presso la Seconda Università
degli studi di Napoli di un Prin 2003. E’ Delegato della Facoltà per il
programma Socrates/Erasmus ed è responsabile, nell’ambito di tale programma, di
un accordo bilaterale con una università spagnola.
Il candidato presenta due monografie, del
1986 e del 2003, entrambe su tematiche del diritto sindacale. Ha poi pubblicato
scritti, saggi, commenti in opere collettive, note a sentenza su tematiche
diverse del diritto del lavoro e del diritto sindacale: dal conflitto ai
rapporti collettivi di lavoro; dalla riforma del lavoro presso le pubbliche
amministrazioni all’influenza del diritto comunitario del lavoro; per chiudere
con la riforma dei servizi per l’impiego.
Il
candidato ha svolto relazioni a convegni, seminari, incontri di studio su
tematiche del diritto del lavoro, del diritto sindacale e del diritto
comunitario del lavoro. Da ultimo ha organizzato un incontro di studi sulla
riforma dei servizi per l’impiego e dei servizi ispettivi.
Il
candidato Fulvio Corso, con ampia esperienza didattica coerente con l’area
concorsuale prescelta, con attività di ricerca svolta pure in ruoli di direzione
e coordinamento, presenta una produzione sufficientemente ampia e differenziata.
In particolare la seconda monografia che riprende il tema classico della parte
obbligatoria del contratto collettivo di diritto comune (Contratto collettivo e organizzazione del
sistema sindacale, 2003, collana della Facoltà di Giurisprudenza) denota
capacità sistematiche, metodo rigoroso e padronanza teorica della tematica anche
alla luce delle novità intervenute per la contrattazione collettiva nel settore
pubblico. Fra le opere minori –apprezzabili per chiarezza, rigore e informazioni
accurate– si segnalano in particolare per i risultati i saggi su conflitto e
autotutela del 1981 e quello sulle leggi a termine del 1991, mentre l’ultima
presentata (Servizi per l’impiego e
servizi ispettivi per la
liberazione dal bisogno, 2004)
non palesa una adeguata ricostruzione critico-sistematica dei temi evocati dal
titolo.
Ne
consegue un giudizio di piena idoneità ai fini della procedura di valutazione
comparativa.
Giudizio
del prof. Maurizio Ricci
Nato nel 1953 e laureato in Giurisprudenza
nel 1975, borsista nell’Università degli Studi di Salerno nel periodo 1977-1980,
ricercatore universitario di Diritto del lavoro nelle Facoltà di Economia
dell’Università degli Studi di Salerno (1980-1984) e di Giurisprudenza
dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli (1984-1992), professore
associato di Legislazione sociale nella Facoltà di Giurisprudenza
dell’Università degli Studi di Messina (dal 1°/11/1992 - 31/10/1994), dal
1°/11/1994, è professore associato (confermato dal 1995) di Diritto comparato
del lavoro e Diritto del lavoro nella Facoltà di Giurisprudenza della Seconda
Università degli Studi di Napoli, dove ha insegnato anche Diritto della
sicurezza sociale; è Delegato della Facoltà per il programma Socrates/Erasmus; è
coordinatore del dottorato di ricerca “Diritto tributario dell’impresa e i
contratti di lavoro”; è Responsabile scientifico di un’unità locale di ricerca
di un progetto Prin 2003; ha organizzato convegni e seminari in àmbito
giuslavoristico, oltre a tenere relazioni.
La produzione scientifica del candidato, valutabile nel limite di dieci
ai sensi dell’art. 2 del bando di valutazione comparativa indetto dalla Seconda
Università degli Studi di Napoli, pur non particolarmente ricca dal punto di
vista della sua continuità, si segnala per la sua sensibile diversificazione
tematica, anche se emerge una maggiore predilezione per lo studio del diritto
sindacale. Tra i lavori minori è da sottolineare soprattutto l’ampio e
interessante saggio monografico del 1981 sul conflitto e l’autotutela nei
servizi pubblici essenziali, saggio che si segnala per rigore di metodo e per le
soluzioni spesso originali ivi prospettate.
Nella prima monografia (Diritti sindacali e interesse dell’impresa,
Jovene, Napoli, 1986), il tradizionale tema dottrinale dell’interesse
dell’impresa è rivisitato dall’Autore attraverso una ricerca che pone a
confronto tale teorica con il più nuovo (per l’epoca) istituto dei diritti
sindacali. L’analisi così condotta si sviluppa attraverso lunghi percorsi con
soluzioni talvolta originali e comunque sempre chiare. Particolare attenzione è
rivolta all’individuazione dei limiti all’esercizio dei diritti sindacali,
poiché l’Autore parte dal presupposto che nessuno dei due interessi (né quello
dell’impresa, né quello del sindacato alla fruizione dei diritti, di cui al
Titolo III dello statuto dei lavoratori), goda di una tutela assoluta nel nostro
ordinamento giuridico.
La seconda opera (Contratto collettivo e organizzazione del sistema
sindacale, Jovene, Napoli, 2003) ha come oggetto di riflessione scientifica la
parte obbligatoria del contratto collettivo e rappresenta un interessante
tentativo di sottolinearne le principali caratteristiche evolutive alla luce
della progressiva istituzionalizzazione del sistema italiano di relazioni
industriali nel lavoro privato in senso stretto e in quello alle dipendenze
dalle P.A. Nell’ultimo capitolo della monografia l’Autore affronta con
organicità l’impegnativo rapporto tra la struttura del sistema negoziale e il
contenuto obbligatorio del contratto collettivo, auspicando l’introduzione di
ulteriori regole nei rapporti trilaterali e bilaterali.
In conclusione, ai fini della presente
procedura di valutazione comparativa, il candidato dimostra di aver
acquisito una piena
idoneità.
Giudizio
del prof. Pasquale Sandulli
Laureato
in Giurisprudenza nel 1975 nell’Università di Napoli; dal 1° novembre 1992 è
professore associato di Diritto del Lavoro presso la Seconda Università degli
Studi di Napoli, Facoltà di Giurisprudenza.
La sua produzione scientifica si sviluppa,
nel tempo, su diverse linee:
- quella dell’analisi del conflitto
sindacale, con particolare riferimento ai servizi pubblici
essenziali
Ha presentato 10 pubblicazioni, di cui
due monografie, rispettivamente su “Diritti sindacali e interessi dell’impresa”
(1986) e “contratto collettivo e organizzazione del sistema sindacale” (2003),
ed otto corposi saggi. La produzione del candidato si apprezza particolarmente,
spiccando egli nell’ambito della presente valutazione comparativa, per la
costante presenza nel dibattito scientifico nel corso del tempo e per la qualità
del suo contributo dogmatico a temi di rilevante impegno, comunque centrali per
la costruzione del sistema giuslavoristico. Muovendo dall’approccio sindacale,
in entrambe le monografie il candidato coglie utilmente gli spunti idonei alla
ricostruzione delle linee rilevanti per la regolazione dei rapporti di lavoro.
Questo in particolare si coglie laddove egli approfondisce i profili del
contemperamento fra l’esercizio dei diritti sindacali e le esigenze di
organizzazione dell’impresa, ben presenti nella prima monografia; tali profili
riemergono in una pur diversa e più ampia prospettiva, quale offerta dalla
seconda monografia, in cui si evidenzia con piena maturità di approccio e
padronanza di metodo l’estensione della problematica ai nuovi fenomeni
partecipativi e l’attrazione della tematica dei rapporti con le Pubbliche
Amministrazioni.
I saggi minori sono selezionati
in vista di un disegno che, pur nella apprezzabile varietà tematica dei
contributi, risponde ad una concezione
unitaria degli istituti giuslavoristici volta a volta
trattati.
La corretta e chiara esposizione
costituiscono un titolo ulteriore di merito del candidato, che si pone
certamente in posizione di spicco nella presente valutazione
comparativa.
Giudizio
del prof. Raffaele De Luca Tamajo
Il
candidato, a partire dal 1992, ha prestato servizio quale professore associato
dapprima presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Messina e poi
presso la Facoltà di giurisprudenza della seconda Università di Napoli, ove
ricopre attualmente gli insegnamenti di Diritto del Lavoro e Diritto comparato
del lavoro. Ha svolto altresì apprezzabili compiti di coordinamento didattico e
di coordinamento di ricerca scientifica.
La produzione del candidato spazia in
prevalenza (ma non esclusivamente) su temi di Diritto sindacale, rivelando una
particolare attitudine alla trattazione in chiave prettamente giuridica delle
dinamiche collettive –contrattuali e conflittuali-, non scevra, peraltro, di
fecondi riferimenti alle prospettive dell’ordinamento
intersindacale.
Tratti, questi, già evidenti nella prima
monografia su “Diritti sindacali e interesse dell’impresa” (1986) ove
l’attenzione è rivolta alle molteplici soluzioni mediatorie tra gli interessi in
conflitto, che l’ordinamento appresta, in un’ ottica di sostegno “contemperato”
del fenomeno sindacale.
Nella seconda
monografia su “Contratto collettivo e organizzazione del sistema sindacale”
(2003) , sviluppando la medesima chiave metodologica, il candidato compie
un’indagine che si qualifica per originalità nonché per attitudine alla analisi
e alla ricostruzione sistematica.
L’originalità si rinviene soprattutto nella
disamina dell’area obbligatoria del contratto collettivo in funzione di
normazione e di organizzazione del sistema sindacale, accompagnata da una
verifica delle molteplici ricadute giuridiche derivanti dalle clausole che
compongono questa parte del contratto collettivo, caratterizzata da una notevole
varietà tipologica.
Lo studio conduce l’autore fino ad uno dei
pilastri della materia, vale a dire quello del raccordo e coordinamento tra
ordinamento giuridico (e relativi meccanismi sanzionatori) e sistema sindacale,
tema sul quale si muove con
padronanza e lucidità, oltre che con stile chiaro ed
efficace.
L’analisi
viene condotta attraverso un costante parallelo tra settore privato e settore
pubblico, considera adeguatamente il profilo storico, attribuisce infine spazio anche al ruolo dell’ordinamento
comunitario.
Anche gli scritti minori, pur sempre di
consistenza qualitativa, dimostrano rigore di metodo e limpidezza espositiva.
Tra gli altri meritano menzione il saggio sugli strumenti di deflazione del
contenzioso giudiziario lavoristico e quello su “Tipologia del personale al
servizio dell’amministrazione italiana”, in Lav.dir., 1994, 223 ss.,
rielaborazione di una relazione tenuta all’Università di Siviglia. Quest’ultimo si segnala per
l’approccio interdisciplinare (in questo caso tra diritto del lavoro e diritto
amministrativo) e perché offre una
efficace e rigorosa lettura del tema nonostante sia stato elaborato all’indomani
della riforma del lavoro pubblico e quindi in un contesto organizzativo e
normativo in fase di radicale trasformazione.
Il candidato appare
maturo scientificamente e sicuramente meritevole del giudizio di
idoneità.
Il candidato,
professore di seconda fascia, titolare dell’insegnamento di Diritto del Lavoro
e di Diritto comparato del lavoro,
nella Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università degli studi di Napoli,
presenta un curriculum dal quale si evince
una sicura maturità didattica avvalorata da oltre dieci anni di attività
di docenza e dalla pluralità di
insegnamenti (Diritto del lavoro, Diritto comunitario del lavoro, Diritto della
sicurezza sociale).
La sua produzione
scientifica, iniziata nel
1976, spazia su varie problematiche della materia
privilegiando, in un primo momento, le questioni afferenti alla rappresentanza
ed al conflitto sindacale
nell’impresa, per poi concentrare
l’interesse sui profili giuslavoristici della riforma del lavoro pubblico e tornare,
infine, ai tradizionali temi del
diritto sindacale e del lavoro
visti nel prisma del rinnovamento del ruolo e della funzione dell’
organizzazione sindacale e della
flessibilizzazione delle tutele.
In particolare si
segnala tra gli scritti minori, il suo primo saggio di rilievo (1981) su
conflitto ed autotutela nei servizi pubblici essenziali che significativamente
anticipa soluzioni che verranno
raccolte, alcuni anni dopo, nel
successivo impianto normativo di
regolamentazione dello sciopero.
Le riflessioni
sulla riforma in atto nell’impiego pubblico, al di là dei pregevoli ed esaustivi
commenti su aspetti rilevanti della stessa (fonti e sistema dei rapporti
sindacali) trova espressione originale nel saggio sui criteri di classificazione del
personale pubblico nel quale si pongono
in evidenza gli aspetti connessi alla opportunità di valorizzazione di
nuove figure professionali nell’ambito della dirigenza pubblica ancora con
sensibilità anticipatoria del successivo percorso della
riforma.
Le due monografie segnano le tappe di un
unico percorso di ricerca incentrato sul ruolo del sindacato.
Nella prima quel
ruolo è visto all’interno dei
luoghi di lavoro, nel confronto dialettico con l’interesse dell’impresa indotto
dalle novità legislative dello Statuto dei lavoratori, una volta maturate
nell’esperienza applicativa, così da consentire all’autore di offrire un quadro
esaustivo anche dal punto di vista della sistemazione teorica dell’assetto dei rapporti giuridici tra impresa e
sindacato.
La seconda si
sofferma sulla trasformazione funzionale del ruolo del sindacato nel quadro di
un rapporto con la controparte, inteso alla ridefinizione normativa del sistema
delle relazioni sindacali, attraverso la quale il candidato approda ad una compiuta ed
approfondita analisi delle problematiche connesse al coinvolgimento
istituzionale del sindacato.
La
produzione scientifica evidenzia una costante attenzione ai profili dogmatici
analizzati con rigore metodologico,
chiarezza espositiva e piena consapevolezza dell’evoluzione
giurisprudenziale e del dibattito dottrinale sottesi alle tematiche oggetto di
indagine.
Il candidato
appare scientificamente maturo e sicuramente meritevole di conseguire
l’idoneità.
Giudizio
collegiale
Il candidato,
attualmente professore associato di diritto del lavoro presso la facoltà di
giurisprudenza della Seconda Università di Napoli, ha svolto una intensa
attività didattica ed una impegnativa opera di coordinamento didattico e di
coordinamento di ricerca scientifica.
La produzione
scientifica, e segnatamente le due monografie, evidenziano una spiccata
attitudine alla trattazione in termini rigorosamente giuridici delle dinamiche
sindacali, con fecondi riferimenti alle prospettive dell’ordinamento
intersindacale.
Rigore di metodo,
capacità di ricostruzione dogmatica degli istituti e limpido stile espositivo
caratterizzano, più in generale, tutta l’opera del
candidato.
La
Commissione:
f.to
prof. Paolo Tosi
f.to
prof. Raffaele De Luca Tamajo
f.to
prof. Pasquale Sandulli
f.to
prof. Maurizio Ricci
f.to
prof. Marina Brollo
Procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università degli Studi di Napoli - Settore scientifico disciplinare IUS/07 - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (IV Serie Speciale) n. 2 del 09/01/04
Prof. Luigi Fiorillo (professore
associato)
Giudizio del prof. Marina
Brollo
Il
candidato Luigi Fiorillo, laureato nel 1974 nell’Università degli studi di Roma
‘La Sapienza’, assistente ordinario presso la stessa Università (vincitore nel
1981, nominato con decorrenza dal 1985), è dal 1996 professore associato per
l’insegnamento di Diritto sindacale presso la Facoltà di Economia
dell’Università degli studi di Napoli ‘Federico II’ (confermato in ruolo nel
1999). Ha svolto attività didattica presso la Scuola di Specializzazione di
diritto del lavoro delle due citate Università, nonché presso il corso di
diploma universitario per consulenti del lavoro nell’Università degli studi di
Roma e il corso di perfezionamento in tecnica dei rapporti di lavoro e gestione
delle relazioni industriali nell’Università degli studi di Parma. Ha svolto e
svolge attività didattica in qualità di docente di diritto del lavoro e di
pubblico impiego presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione, la
Scuola superiore della pubblica amministrazione locale, il Ministero degli
Interni–scuola di formazione per il personale.
Il
candidato presenta due monografie, del 1990 e del 2003, entrambe su tematiche
collegate alla disciplina del rapporto di lavoro pubblico. Ha poi pubblicato, in
circa trent’anni, altri 23 scritti costituiti da una voce per l’Enciclopedia
giuridica Treccani, saggi, commenti in opere collettive, che toccano per lo più
le tematiche del lavoro presso le pubbliche amministrazioni prima e dopo la
privatizzazione.
Il candidato fa parte del comitato editoriale
delle riviste ‘Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni’, ‘Quaderni del
pluralismo’ e ‘Ambiente e sicurezza del lavoro’. Ha svolto attività di
consulenza per vari enti pubblici, è stato membro di commissioni ministeriali in
tema di pubblico impiego.
Il
candidato Luigi Fiorillo presenta due monografie (Le fonti di disciplina del rapporto di
lavoro pubblico, 1990 e Flessibilità
e lavoro pubblico. Le forme contrattuali, 2003) che dimostrano spiccato
interesse per le questioni del lavoro pubblico. La monografia del 1990 appare
rigorosa e ben strutturata. La seconda monografia, che rappresenta la prima
parte di una ricerca dedicata ai molteplici aspetti della flessibilità nel
pubblico impiego, appare di carattere prevalentemente espositivo, a volte con un
mero inventario delle soluzioni già proposte. In particolare, tale lavoro non
sempre presenta un esame approfondito delle questioni controverse, si limita a
citare in nota le novità dell’intervento legislativo del 2003 sui contratti
flessibili che in gran parte esclude le pubbliche amministrazioni dalla novella.
Nel resto della produzione scientifica del candidato, essenzialmente centrata
sui temi del lavoro pubblico, rileva il saggio sul reclutamento del 2000.
Alla
luce della valutazione complessiva si ritiene ancora non raggiunta una piena
maturità scientifica.
Giudizio
del Prof. Maurizio Ricci
Nato nel 1951 e laureato in Giurisprudenza
nel 1974, assistente ordinario nel 1985 in Diritto del lavoro nella Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza”, docente nelle Scuole di
Specializzazione in Diritto del lavoro delle Università di Roma “La Sapienza” e
Napoli “Federico II”, nonché nel corso di Diploma universitario in Consulente
del lavoro dell’Università di Roma Tor Vergata, dal 1986 è professore associato
di Diritto sindacale nella Facoltà di Economia dell’Università di Napoli
“Federico II”, confermato in ruolo nel 1989. Ha svolto attività didattica presso
la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione, di cui è anche componente del
Comitato tecnico-scientifico, e il Ministero degli Interni; ha fatto parte di
gruppi di lavoro presso il Ministero della Funzione Pubblica; è consulente del
Cnipa e della Presidenza del Consiglio della Regione Calabria; è membro del
Comitato editoriale della riviste “Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni” e
“Quaderni del pluralismo”.
La complessiva produzione scientifica del
candidato, valutabile nel limite di dieci ai sensi dell’art. 2 del bando di
valutazione comparativa, è costituita da venticinque titoli pubblicati, di cui
solo tre (del 1978, del 1979 e del 1990) non attinenti al diritto del lavoro
pubblico. Nel complesso, la produzione minore è caratterizzata prevalentemente
da un taglio descrittivo; da uno stile di non sempre facile lettura; dalla
relativa brevità dei saggi, tranne quello del 2000 sul reclutamento del
personale pubblico.
Nella prima monografia (Le fonti della
disciplina del rapporto di lavoro pubblico, Cedam, Padova, 1990), l’Autore ha
affrontato un tema importante, anche se con un’impostazione tradizionale, che
comunque denota una buona conoscenza della dottrina giuspubblicistica. Il
postulato del necessario rapporto tra riserva di legge e riserva di regime
pubblicistico nell’analisi dell’art. 97 Cost. ha portato Fiorillo a rifiutare la
possibilità di ingresso dello strumento contrattuale nel quadro costituzionale
vigente. La conclusione dell’opera è nel senso di una revisione della norma in
esame, conclusione contraddetta dalla prevalente dottrina giuslavoristica e
dalla giurisprudenza costituzionale, nonché smentita dall’evoluzione
legislativa.
La seconda opera (Flessibilità e lavoro
pubblico. Le forme contrattuali, Giappichelli, Torino, 2003) si pone come stadio
iniziale di una più ampia ricerca sulla flessibilità, anche se emergono
perplessità sulla scelta di stampare il lavoro nell’ottobre del 2003, nonostante
l’emanazione della L. 30/2003 e del D. Lgs. 276/2003. Il rilievo che le P.A.
siano “tendenzialmente” escluse dal campo di applicazione del D.Lgs. 276/2003
non ha valore decisivo, poiché l’A. dichiara di porsi l’obiettivo di “creare un
modello regolativo della prestazione di lavoro subordinato che, prescindendo
dalla sua applicazione al settore privato e pubblico, abbia una sua coerenza con
il sistema di diritto positivo” (p. 10), mentre il citato decreto ha modificato
quasi l’intera materia su cui si svolge l’indagine. Il lavoro ha un carattere
prevalentemente ricognitivo della produzione legislativa e contrattuale in
materia, e non sempre sufficienti approfondimenti. I due capitoli conclusivi,
che avrebbero dovuto rappresentare secondo l’A. un momento di riflessione finale
“per la definizione di un unico modello di flessibilità in entrata, comune al
lavoro pubblico e privato”, scontano un certo grado di
approssimazione.
Alla luce del giudizio formulato, si ritiene
non ancora raggiunto un livello di piena maturità
scientifica.
Giudizio del Prof. Pasquale
Sandulli
Laureato in Giurisprudenza nel 1974
nell’Università “La Sapienza” in Roma: è professore associato di Diritto
sindacale presso la Facoltà di Economia dell’Università Federico II di Napoli
dal 1996.
E’ stato assistente ordinario e docente in
varie scuole e corsi di perfezionamento, in particolare per l’insegnamento nelle
scuole di formazione del personale delle Pubbliche
Amministrazioni.
E’ particolarmente attivo nell’ambito di
Commissioni, istituzionali e non, per le riforme legislative, specialmente del
pubblico impiego.
La sua
produzione scientifica si sviluppa nel tempo dal 1976, e si svolge in linea del
tutto prevalente nell’area del rapporto di lavoro con le P.A., che viene
affrontato in tutte le sue componenti (fonti, assetto sindacale, assunzione,
mansioni, retribuzione), pur segnalandosi la presenza di saggi in tema di
licenziamenti collettivi e di riconversione industriale, oltre che di lavoro
portuale.
Ha presentato 10 pubblicazioni, di cui due
monografie, su “le fonti di disciplina del rapporto di lavoro pubblico” e
“flessibilità e lavoro pubblico”, oltre otto corposi saggi, fra i quali quello
sulla riconversione industriale e quello sul lavoro
portuale.
La produzione, sufficientemente costante nel
tempo, del candidato largamente delimitata all’ambito del rapporto di lavoro
privatizzato con le P.A. è solo apparentemente
monotematica.
In realtà, la ben nota circostanza che dagli
inizi degli anni ’80 si sia determinato un massiccio fenomeno di graduale
immissione normativa nell’impianto giuslavoristico tradizionale delle nuove
regole sul lavoro pubblico, ha creato le condizioni per la formazione di un
ordinamento giuslavoristico più che parallelo, propriamente speculare e
replicante. All’interno di questa esperienza si svolge, con varietà di interessi
(quale sopra evidenziata), la produzione scientifica del candidato, che, proprio
per il rilevato carattere di specularità del regime privatizzato, è
costantemente attenta alla riflessione in termini di trattazione biunivoca,
privatizzata e privata, del rapporto di lavoro.
Questo è certamente un merito del candidato,
che assume una apprezzabile valenza metodologica nella ricostruzione dei vari
istituti, fino alla trattazione in forma monografica dei meccanismi di
flessibilità concretatisi nelle nuove forme contrattuali del lavoro con le
PP.AA..
La produzione del candidato si caratterizza
per una sufficiente chiarezza espositiva, e per il sistematico approfondimento
dei temi, nella indicata prospettiva metodologica.
Nel complesso, la valutazione del candidato
consente di considerarlo in evidenza ai fini della valutazione comparativa di
cui alla presente procedura.
Giudizio del Prof. Raffaele De Luca
Tamajo
Il candidato ha svolto
continuativa attività didattica presso le Scuole di Specializzazione
dell’Università di Napoli Federico II e di Roma La Sapienza, nonché presso la
Scuola Superiore della PA e presso corsi di diploma e di perfezionamento di
altre Università. Attualmente è professore associato di diritto sindacale presso
la facoltà di economia dell’Università di Napoli Federico II. Ha fatto altresì
parte di numerose e significative commissioni consultive ministeriali.
Il candidato presenta una
produzione scientifica che si snoda con continuità lungo circa 25 anni e che si
caratterizza per una speciale, ma non esclusiva attenzione all’evoluzione della
disciplina del lavoro pubblico, particolarmente significativa in questi
anni.
I saggi minori denotano
buona capacità di analisi di una branca giuridica in fieri e spiccata
sensibilità al dato giuridico, interpretato secondo canoni
positivistici.
Nella prima monografia
(Cedam, 1990), il candidato sviluppa un’attenta analisi del processo evolutivo
che ha investito il sistema delle fonti di disciplina del rapporto di lavoro
pubblico, evidenziandone efficacemente (con particolare riguardo al ruolo della
fonte negoziale) i nodi problematici emersi nella fase di transizione successiva
alla legge quadro del 1983 e delineando prospetticamente gli approdi normativi
dell’intervento riformatore.
L’accuratezza dell’indagine
(supportata da una adeguata documentazione) e la capacità di analisi e di
sistemazione della materia, già poste in luce nel primo lavoro monografico,
trovano conferma e complessiva maturazione nella seconda monografia, su
“Flessibilità e lavoro pubblico – Le forme contrattuali” (Giappichelli, 2003).
Qui il candidato delinea una articolata ricostruzione delle forme contrattuali
flessibili considerate nella loro applicazione al lavoro pubblico, con una
trattazione che dà adeguatamente conto delle specifiche problematiche legate a
ciascun istituto, nel quadro di una prospettiva di insieme che presenta profili
di originalità: in tal senso, si segnala l’idea di una valorizzazione della
soluzione sanzionatoria a carattere risarcitorio quale tecnica che – in caso di
violazione delle regole per la stipulazione di tali contratti – dall’ambito del
lavoro pubblico potrebbe estendersi anche a quello del lavoro privato, con un
ridimensionamento delle ipotesi di costituzione automatica di un rapporto di
lavoro stabile o a tempo pieno.
Il candidato appare
scientificamente maturo e meritevole del giudizio di
idoneità.
Giudizio Prof. Paolo Tosi
Il candidato, perviene all’attuale ruolo di
professore di seconda fascia, titolare dell’insegnamento di diritto sindacale,
presso la Facoltà di Economia dell’Università di Napoli “Federico II”, dopo aver
maturato una sicura e collaudata esperienza didattica che ricomprende oltre all’impegno quale assistente
ordinario presso la prima cattedra di diritto del lavoro nell’ Università di
Roma “La Sapienza” – Facoltà di Giurisprudenza, anche una molteplicità di
incarichi di insegnamento conferiti presso le Scuole di specializzazione di diritto
del lavoro e della sicurezza sociale ed i corsi di perfezionamento post-laurea,
istituiti da accreditate sedi universitarie, a cui si accompagna l’ affidamento
dell’ incarico di docenza presso la Scuola Superiore della pubblica
amministrazione.
Il candidato ha accompagnato all’impegno didattico anche un significativo ruolo
di natura consulenziale nelle varie fasi di attuazione della processo di
privatizzazione del rapporto di impiego pubblico, in qualità di membro delle due
commissioni insediate presso il Ministero della Funzione pubblica che, negli
anni 1990-1992, prima, e negli anni 1996-1998, poi, hanno elaborato le due
leggi delega sulla riforma
dell’impiego pubblico e i conseguenti decreti legislativi di attuazione.
La produzione scientifica, che si sviluppa
con continuità dal 1976, conferma il radicarsi nella branca del lavoro pubblico del
solido impegno di ricerca del candidato espresso tanto in gran parte degli scritti minori, ospitati in riviste
scientifiche di importanza nazionale o parte di opere collettanee di
significativo rilievo, quanto nelle due monografie qui presentate “Le fonti di
disciplina del rapporto di lavoro pubblico” e “Flessibilità e lavoro pubblico –
le forme contrattuali”. Il che lo ha accreditato come specialista della materia
come attesta il recente ruolo di
curatore di una corposa opera di approfondimento sullo stato della
dottrina e della giurisprudenza in ordine al tema nel suo
complesso.
Peraltro, il peculiare indirizzo di ricerca
costituisce il canale di una riflessione più ampia che investe tutti i
principali istituti del diritto del lavoro, dalla costituzione del rapporto alla
disciplina delle mansioni, alla struttura della retribuzione, al trasferimento
ed alla mobilità dei dipendenti, al mercato del lavoro al sistema delle
relazioni e dei diritti sindacali, riflessione sempre condotta con rigore
metodologico e piena consapevolezza delle radici dogmatiche del settore
scientifico di riferimento.
Ne suona piena testimonianza la prima
monografia dedicata allo studio delle fonti del lavoro pubblico privatizzato che
affronta il delicato tema dei rapporti tra costituzione, legge ordinaria e
contratto collettivo con saldo ancoraggio alla pregressa elaborazione dottrinale
su cui fonda le soluzioni, non prive di originalità, attraverso le quali si
propone come interlocutore nell’attualità del dibattito che accompagna la
riforma.
Analoghe caratteristiche presenta la seconda
monografia, che, mentre si qualifica come meditato contributo al dibattito
dottrinale sul tema, centrale nell’attuale fase evolutiva del diritto del
lavoro, della flessibilità in entrata nel marcato del lavoro, costituisce
l’occasione per arricchire quel dibattito di una proposta che, valorizzando a
fini ricostruttivi ed esegetici il profilo dell’efficienza dell’organizzazione,
coglie il senso profondo del mutamento culturale in atto nella
materia.
Il candidato
appare scientificamente maturo e sicuramente meritevole di conseguire
l’idoneità.
Giudizio collegiale
Il candidato, attualmente professore
associato di diritto sindacale presso la facoltà di Economia dell’Università di
Napoli Federico II, ha maturato una sicura e collaudata esperienza didattica
presso varie sedi universitarie nonché presso la Scuola Superiore della PA. Ha
altresì fatto parte di significative commissioni consultive
ministeriali.
La produzione scientifica che si sviluppa con
continuità dal 1976, pur nel contesto di operazioni frequentemente ricognitive,
denota buona conoscenza della materia, spiccata capacità di analisi e spunti di
originalità, ancorché non sempre del tutto sviluppati, ma in ogni caso
nell’ambito di indagini condotte con rigore metodologico.
Alla luce dei giudizi individuali, due
commissari rilevano che il candidato non abbia raggiunto la piena maturità
scientifica.
La
Commissione:
f.to
prof. Paolo Tosi
f.to
prof. Raffaele De Luca Tamajo
f.to
prof. Pasquale Sandulli
f.to
prof. Maurizio Ricci
f.to
prof. Marina Brollo